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Maria Rosa Ranieli

Psicologa per il benessere della famiglia

Baci e abbracci: perché non bisogna imporre le “buone maniere” ai bambini.

da | Lug 21, 2020 | Relazioni

In questo articolo parleremo di cosa avviene quando ai bambini vengone imposte le “buone maniere”, forzandoli a dispensare baci e abbracci a parenti e conoscenti.

“Vai ad abbracciare la nonna!”

“Dai un bacio a zio!”.

Quante volte abbiamo pronunciato queste frasi ai nostri figli? Sembra quasi che un velato o manifesto rifiuto del bambino, ci faccia sentire un cattivo genitore, che non è riuscito a insegnare le buone maniere ai propri figli e il rispetto dell’adulto.

Rilassatevi! Non è così!!!

Anzi, è importante insegnare ai propri figli il contrario!

Perché è importante “non spingere” i propri figli a baciare/abbracciare e farsi baciare/abbracciare da qualcuno (parenti, amici, coetanei)?

  • Imparano a conoscere il proprio confine corporeo e di conseguenza a rispettarlo e farlo rispettare dagli altri: se sentono che possono decidere se abbracciare e baciare chi vogliono, sperimentano la consapevolezza che sono loro a controllare il proprio corpo e possono loro stessi “disegnare” i confini entro i quali si sentono a loro agio; oggi con i parenti, domani con il gruppo dei pari e con gli sconosciuti.
  • Imparano che nessun adulto può toccarli senza il loro consenso. (“Ti posso abbracciare?” “No.” “Va bene”): per valutare il potente effetto positivo di questa regola, proviamo a traslarla sugli adulti che il bambino non conosce…che effetto si avrà?
Baci e abbracci: perché non imporre le "buone maniere" ai bambini.
  • Imparano che nessuno ha diritti speciali, compresi i parenti: senza creare eccessivi allarmismi, ma senza nemmeno creare falsi miti, i fatti di cronaca parlano chiaro. La percentuale maggiore di abusi avvengono all’interno delle mura domestiche. Non possiamo pensare di tenere nostro/a figlio/a sotto una campana di vetro e tantomeno pensare di poter controllare tutto ciò che succede intorno a lui/lei.
  • Imparano ad avere fiducia in se stessi: non possiamo pensare che il nostro compito, come genitori, è quello di sostituirci a lui/lei nelle loro azioni, nei loro pensieri e nei loro sentimenti. Possiamo solo offrire loro gli strumenti necessari per vivere consapevolmente chi sono e ciò che desiderano.

Cosa ne pensate?

Vi è mai capitato di sentirvi un cattivo genitore per un “rifiuto” di vostro figlio?

Ti sei mai sentita giudicata per non aver insegnato le “buone maniere” a tuo figlio?

Ti offro una chiamata gratuita, per conoscerci e capire se il percorso “Bambini Sicuri Adulti Liberi” è la strada giusta per te. 

Per prenotare la tua chiamata CLICCA AL LINK di seguito: 

Per approfondire l’argomento CLICCA AL LINK di seguito e buon ascolto:

Sono Maria Rosa Ranieli, psicologa clinica iscritta alla Sezione A dell’Albo Professionale degli Psicologi del Lazio dal 2013 con numero 19830.
Mi occupo principalmente di Psicologia dello sviluppo e dell’Educazione e sono esperta nel sostegno alla genitorialità.
Credo fortemente che per diventare genitori efficaci sia fondamentale valorizzare le risorse delle persone piuttosto che lavorare sui punti di debolezza.
E se, come diceva Dietrich Bonhoeffer: “Il senso morale di una società si misura su ciò che fa per i suoi bambini”, la mia mission è quella di aiutare e sostenere i genitori a costruire una società pensata per i bambini.

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