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Maria Rosa Ranieli

Psicologa per il benessere della famiglia

Bambini e tempo: la storia di Simona.

da | Mar 31, 2022 | Emozioni, Relazioni

Ho conosciuto Simona quando è iscritta al mini percorso  “SFIDA DEI 3 GIORNI PER MAMME MIGLIORI: COSA INIZIARE A FARE QUANDO TUO FIGLIO INIZIA AD ARRABBIARSI E TI SEMBRA CHE POSSA ESPLODERE DA UN MOMENTO ALL’ALTRO”. Oggi vi parlerò della sua esperienza e di come è riuscita a coinvolgere sua figlia.

Cosa stava cercando Simona quando ha deciso di iscriversi alla sfida?

Simona stava cercando un suo angolo per sé, per riflettere sul suo ruolo di mamma.

Anche Simona è una psicologa in tutt’altro ambito e lei stessa nel suo lavoro invita i suoi clienti a riflettere, a prendersi uno spazio per riflettere sui propri ruoli, soprattutto in ambito professionale. Ad un certo punto però si è resa conto, che da quando ricopre il ruolo di mamma, non riesce a prendersi un momento per lei nella sua routine, per prendersi cura del suo essere mamma. In più sua figlia aveva iniziato ad “impuntarsi”, anche positivamente, facendo valere la sua autonomia rispetto a determinate, per questo ha deciso di prendersi questo momento insieme ad altre mamme.

Cosa ha spinto Simona a scegliere proprio questo mini percorso di tre incontri?

Simona si è voluta affidare ad una persona di cui si fidava, in un percorso di gruppo e non individuale, in cui desiderava fortemente il confronto con le altre mamme. Voleva sentire il loro parere, le loro domande, e le loro curiosità, nell’ottica della condivisione e del reciproco sostegno.

“Nei miei lavori ritorna sempre il tema della condivisione, come strumento di confronto e reciproco sostegno, per sentirsi meno sole.”

Simona voleva sentirsi meno sola e smettere di fare quei viaggi mentali in cui si diceva :”Sarò solo io? Succede solo a me?”. Attraverso la condivisione e quindi il confronto, voleva ridimensionare le cose e rendersi conto che in fondo è normale che i bambini siano così e sta a noi fare gli adulti in determinati casi.

Bambini e tempo: quali sono i risultati ottenuti da Simona?

In questo mini percorso Simona si è portata a casa numerosi spunti pratici, come ad esempio la tecnica del Timer e il fatto che i bambini non abbiano la concezione del tempo cronologico.

Quando diceva a sua figlia “5 minuti e andiamo a dormire”, non si rendeva conto che lei non era in grado di quantificare questo tempo. Attraverso uno stimolo fisico, ora è in grado di farle capire che il “tempo è finito”. Ora ogni sera utilizza il timer per mettere a dormire sua figlia e, pur sembrando una banalità, è un grande strumento pratico che l’ha aiutata a gestire e capire sua figlia. 

“Ritornare ad essere e a fare gli adulti, per permettere ai bambini di fare i bambini. Se utilizziamo con loro le stesse forme di pensiero e categorie che utilizziamo tra adulti, non può funzionare. Quello dei bambini è un pensiero concreto e non astratto, per questo motivo hanno bisogno di esempi pratici. Noi adulti, attraverso la conoscenza del loro cervello, possiamo imparare e capire come comunicare ed entrare in connessione con loro.”

Questo mini percorso ha aiutato a capire tante cose a lei come mamma e le ha dato delle strategie pratiche da mettere in atto con sua figlia.

“Facendo delle cose pratiche possiamo capire come personalizzarle, perché non dobbiamo diventare schiave degli strumenti, ma dobbiamo contestualizzare quella che è la nostra realtà e unicità. Quello che va bene per un bambino, non è detto che vada bene per un altro.Ogni bambino ha la sua modalità funzionale e i genitori in quanto esperti dei loro figli possono trovare la chiave di lettura.”

Cosa ha scoperto Simona su di sé in questo percorso?

Simona ha scoperto di essere una persona paziente. Grazie alla consapevolezza acquisita e al confronto con le altre mamme, ha scoperto di avere la capacità di fermarsi. 

Le parole di Simona:

“Mi sono resa conto di essere estremamente paziente e questa cosa mi ha reso felice. Anch’io ho i miei momenti “No”, ma mi rendo conto di fare alcune cose con Stefania che non pensavo di riuscire a fare e quindi mi voglio un po’ più bene come mamma, mi sento più autoefficace”

“Simona si sente potenziata e quindi autoefficace come mamma. Mettersi in discussione non ci porta necessariamente a scoprire delle cose che non vanno in noi e che quindi dobbiamo modificare, ma può essere una bella occasione per scoprire invece delle caratteristiche che non sapevamo nemmeno di avere o/e delle competenze che non pensavamo lontanamente di possedere”.

“Diventando mamma ci diamo la possibilità di fermare il tempo e di non essere sempre orientate sul fare. I bambini sono orientati nel qui e ora e da loro possiamo imparare tanto. Entrando in connessione con loro, possiamo affinare la nostra pazienza.”

Simona ha rivisto le sue priorità e tutte quelle cose che prima le sembravano spaventose, hanno comunque la loro importanza, ma sono ridimensionate. Anche determinati comportamenti di sua figlia che prima non riusciva a gestire, come ad esempio “l’impuntarsi” della figlia di fronte a un suo “NO”, ora grazie alla comprensione riesce a capirla e a guidarla. Grazie al confronto con le altre mamme ha capito di non essere sola e che quella era solo una fase. 

Qual è il messaggio di Simona per le altre mamme?

“Prendetevi del tempo per fermarvi ed affilare un pò la lama delle vostre competenze, dei vostri ruoli e del vostro essere. Non state togliendo tempo a nessuno, anzi vi state prendendo del tempo per potenziare quello che siete come mamme. Quindi fatevi questo regalo.”

“Prendersi del tempo per noi stessi, perché prima di essere delle mamme siamo delle persone. Il mio podcast non a caso si chiama “A Metà Strada”, in quanto indica proprio quel ponte che serve per far incontrare i bisogni delle mamme con i bisogni dei bambini. Non dobbiamo sacrificare la nostra vita, perché i nostri figli hanno bisogno di genitori soddisfatti e felici.”

Anche tu hai bisogno di un tuo spazio per riflettere?

Ti senti sola e non capita?

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Ti offro una chiamata gratuita, per conoscerci e capire se il percorso “Bambini Sicuri Adulti Liberi” è la strada giusta per te. 

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Sono Maria Rosa Ranieli, psicologa clinica iscritta alla Sezione A dell’Albo Professionale degli Psicologi del Lazio dal 2013 con numero 19830.
Mi occupo principalmente di Psicologia dello sviluppo e dell’Educazione e sono esperta nel sostegno alla genitorialità.
Credo fortemente che per diventare genitori efficaci sia fondamentale valorizzare le risorse delle persone piuttosto che lavorare sui punti di debolezza.
E se, come diceva Dietrich Bonhoeffer: “Il senso morale di una società si misura su ciò che fa per i suoi bambini”, la mia mission è quella di aiutare e sostenere i genitori a costruire una società pensata per i bambini.

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