Psicologa per il benessere della famiglia e supervisore psico-pedagogico

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Maria Rosa Ranieli

Psicologa per il benessere della famiglia

Chi sono

Dott.ssa Maria Rosa Ranieli
Psicologa dello sviluppo e dell’educazione

Sono Maria Rosa Ranieli, sono psicologa e ho fatto della psicologia e dell’educazione il mio mix perfetto!

Adoro costruire realtà possibili con educatori e genitori che non si accontentano di avere la ricetta del “bravo educatore” o del “bravo genitore”, ma vogliono cambiare lo status quo cambiando loro per primi.

Per loro combatto tutti i giorni gli stereotipi che ruotano intorno a fare “il bravo genitore” o “il bravo educatore” e li aiuto a “diventare la versione migliore di sé stessi”.

Ero ancora una ragazzina ingenua con in mano una laurea in psicologia e il desiderio di costruire un mondo all’altezza dei bambini, quando capii che la strada più breve per fare tutto ciò era proprio prendermi cura dei genitori e degli educatori.

Credo che per essere dei genitori e degli educatori responsabili, non ci siano scorciatoie, bisogna partire da se stessi, diventare “l’Adulto che avevamo bisogno da bambini”.

La mia missione è aiutarti a scoprire e usare i colori della tua tavolozza e a fornirtene di altri per creare il tuo mix perfetto.

Progetteremo insieme il tuo dipinto e una pennellata dopo l’altra dipingeremo la tua realtà possibile.

Sono anche mamma e come tante mamme e papà anch’io faccio degli errori. Ti svelo un segreto però: per arrivare all’eccellenza devi necessariamente fallire tante volte.

La domanda da farti non è “Perché ho fallito ancora?” piuttosto chiediti “Cosa posso fare per migliorare?

Perché proprio i genitori? Qual è la mia missione?

 

Per spiegarti perché ho scelto di prendermi cura proprio dei genitori devo raccontarti qualcosa della mia infanzia, forse una delle cose più importanti che ha modificato la mia struttura di personalità.

Ero una bambina che, a differenza di Peter Pan, aveva fretta di crescere, di conoscere il mondo dei grandi, di risolvere le loro difficoltà, poter essere utile in qualche modo.

I miei occhi grandi e profondi avevano sete di conoscenza, osservavo qualsiasi dettaglio presente nell’ambiente e avevo delle antenne così lunghe da poter intercettare qualsiasi variazione di umore delle persone che mi circondavano.

“È troppo sensibile!”, dicevano di me gli amici di famiglia.

Lo aveva capito benissimo mia madre che ha fatto di me la sua confidente, la sua migliore amica.

E questo mi piaceva, “Qualcuno ha ascoltato le mie richieste”, pensavo; avrei scoperto solo parecchi anni dopo che stavo pagando un prezzo troppo alto: la mia infanzia.

Pian piano il peso delle parole di mia mamma diventava sempre più ingombrante, il mio spazio diventava sempre più ristretto e io, proprio come la rana che finisce bollita, non mi stavo accorgendo che stessi facendo la sua fine.

Quando decisi di fare il test d’ingresso alla facoltà di Psicologia.

Erano le 6:00 del 15 settembre 2004 quando mi presentai all’università romana “Sapienza”.

Avevo una giacca di jeans che a malapena mi riparava dal vento freddo di una tipica mattina autunnale e io, un po’ per riscaldarmi un po’ per scaricare l’agitazione mi misi a correre nel tragitto da casa del mio ragazzo alla fermata dell’autobus.

Supero il test di ingresso, mi iscrivo all’università e spedita conseguo la laurea nei canonici 5 anni, senza fermarmi (ve l’ho detto prima avevo fretta di crescere!).

Nel frattempo, approfondii il tema della genitorialità, frequentai un master in mediazione familiare e lì mi accorsi che stava prendendo forma il perché della mia scelta: aiutare i genitori a fare gli adulti per permettere ai bambini di fare i bambini.

Ricorda: “Non è mai troppo tardi per progettare la vita che ami”

“Il miglior momento per piantare un albero è vent’anni fa.
Il secondo miglior momento è ADESSO”

Confucio

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